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Susi Monica Meneghin

Il mondo che amo ora da grande e’ lo stesso che desideravo quando ero bambina e sta tutto in un quadro

“Cosa vuoi fare da grande?”

A tutti è stata fatta questa domanda quando erano piccini. Io la risposta l’ho sempre avuta.
“Voglio disegnare e dipingere e poi, dipingere e disegnare”

Vivevo in provincia, l’Accademia di Brera sembrava un luogo lontano, così per disegnare la scelta dell’Istituto per geometri sembrava quella più adatta. Non è stato un ripiego, io ho amato il mio ciclo di studi. Dopotutto si trattava di disegnare, in bianco e nero ma si disegnava. Nel frattempo, la sera continuavo a frequentare i corsi della Libera Accademia di Pittura (LAP) che avevo iniziato da bambina. Sotto lo sguardo del Maestro Vittorio Viviani ho potuto sviluppare la mia creatività.

Ho disegnato per ore e ore, modelle che pazientemente posavano per noi, mezzi busti in gesso e un numero notevole di nature morte. All’Istituto per geometri scelsi la strada della progettista edile e tecnica e per anni questo lavoro mi diede grandi soddisfazioni. Potevo esprimere la mia creatività, relazionarmi con il cliente, interpretare e soddisfare le sue esigenze, vedere il lavoro terminato.

Nel frattempo, però la mia curiosità, il desiderio di apprendere tecniche nuove, di utilizzare nuovi supporti mi aveva spinto a frequentare nuovi corsi professionali, a perfezionarmi. Imparo a dipingere trompe l’oeil su tele che poi trasporto e incollo o sul posto, mi dedico al decoro di facciate, finti marmi, legni ex novo, restauri conservativi e murali. E’ ancora grazie alla mia curisosità, che casualmente scopro la bellezza dell’iconografia. Lo stupore e l’ammirazione per la tecnica è così forte da spingermi a frequentare corsi per apprendere la tecnica della tempera all’uovo e oro zecchino per la realizzazione di icone. Contemporaneamente lavoro su committenza. Ritratti a olio, a matita, tecnica mista, mi piace “sentire“ la personalità di chi sto ritraendo. Consegnare un lavoro terminato e intravedere nello sguardo di chi ha tra le mani il mio lavoro, che ho ritratto non solo il volto, ma anche un pezzetto d’anima.

Ma ecco riaffiora la domanda che mi facevano da bambina: “Cosa vuoi fare da grande?”
E la risposta è sempre la stessa. “Voglio disegnare e dipingere e poi, dipingere e disegnare”
Così finisco per concedere a quella bambina la libertà di esprimersi, di utilizzare i colori, le tecniche imparate per dare libero sfogo al desiderio, alla fantasia, all’immaginazione.
Perché si diventa grandi solo quando si impara ad ascoltare quel bambino che è in noi.

E’ così che tra un ritratto e l’altro, nascono enormi peonie in bocciolo a trattenere le emozioni, peonie che si schiudono per esprimere gratitudine. Fiori dipinti su tele grandi, perché “grande” è la bambina che ha scoperto che grande è lo spazio e il tempo da dedicare al suo desiderio, alla sua sete di bellezza.

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“What ambitions will you have as an adult?”

During one’s youth everyone was asked this question. As to me, the answer has always been crystal clear in my mind.
“I want to spend my whole life drawing and painting”

I used to live and still live in a small town; at that time Brera Academy seemed to be too far. For this reason, for my drawing ambition, the surveyors’ high school was the best choice. I used to live and still live in a small town; at that time Brera Academy seemed to be too far. For this reason, for my drawing ambition, the surveyors’ high school was the best choice. Although many could think that I went for the second-best on the list, it wasn’t at all; I really loved those school years. In fact, I had to draw black and white; nevertheless it was still drawing after all. Meanwhile, I kept on attending some evening classes organized by Libera Accademia di Pittura ( LAP) which I started when I was just a kid. The help and care which, Vittorio Viviani, my master, demonstrated allowed me to discover and intensely explore my creativity. I drew for hours female models, who patiently posed for me, plaster half-busts and a considerable number of still-life paintings. At high school I opted for the branch of technical building planning and for several years I was really satisfied with this job. I had the chance to express my creativity and at the same time to understand and satisfy the requests of the customer, to the extent of staring proudly at the final work.

In the meantime, my curiosity together with the need to take up more sophisticated techniques and new supports, encouraged me to start attending other professional courses. I found myself yearning for perfectionism. Even the technique of trompe l’oeil on canvas has been one of my skills; I transported and stick canvas together on the spot. I decorated facades, artificial marble, wooden from scratch, wall and conservative renovations. And more, thanks to my curiosity, I bumped by chance into the beauty of iconography. I was so amazed and devoted that it pushed me to learn the technique of egg tempera and pure gold. I am now working on a commission basis. Oil and pencil portraits as well as mixed technique are what I am working mostly on. When I paint, I really appreciate perceiving the personality of the model in front of me. What I like most is delivering the final work and realizing through the intense gaze of the client staring at my canvas that I succeeded in representing not only his physical appearance but even the inner part of his soul.

Abruptly the same question I kept on asking myself as a kid comes back again. “Cosa vuoi fare da grande?”
E la risposta è sempre la stessa. “What ambitions will you have as an adult?”
I ended up giving to that little girl inside me the chance to express herself, to use colors as well as the learned techniques, giving voice to her desire, creativity and last but not least her imagination.
I learned from my experience that you become an adult once you trust the little kid that you may find only through the exploration of our soul.

So, canvas after canvas I have given birth to huge peony buds which at first conceal emotions but later they suddenly open up to express their gratitude. Flowers painted on big canvas, which are now as big as the grown-up kid who has understood before anyone else that she would dedicate and spend any spare time of her life pursuing her passion and satisfying her insatiable desire of beauty.

Mostre e Riconoscimenti

Collettiva “Veritas Feminae“, Cernobbio (COMO) 2016
Collettiva “Stupor Mundi“, Museo Diocesano di Melfi (POTENZA) 2017
Collettiva Galleria d’Arte CLICK Art, Cormano (MILANO) 2017
Personale ex opificio Zappa, Erba (COMO) dicembre 2020
Menzione speciale Concorso, Sartiglia (ORISTANO) 2021
Personale Torre delle ARTI, Bellaggio (COMO) agosto 2022

Dicono di me...

“Entrare nelle opere di Susi è un’esperienza sensoriale che conduce al mondo
delle emozioni legate alla capacità di condurre l’osservatore oltre la superficie dipinta, oltre la superficialità.“
Alberto Moioli - Critico d'Arte

“I quadri di Susi rappresentano l'apice della coscienza del proprio valore di donna,
la perfetta chiarezza dell'infinità complessità del mondo lunare.“
Fiammetta Scharf - Scrittrice

“Niente e nessuno avrebbe potuto scalfire la sua determinazione: lei e le sue passioni
venivano prima di ogni cosa. Senza ego, senza ottusa prepotenza. Con purezza.
Lei sentiva già di essere. Di essere sé stessa. Di essere la sua passione per la pittura.“
Matteo Colella - Scrittore e Giornalista

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